venerdì 20 luglio 2007

Singapore

Com'è Singapore? ovvia e giusta la domanda più frequente di chi ti incontra di ritorno dall'altra parte (più o meno) del globo... ed è una domanda che mi facevo ogni giorno anch'io, mentre ero lì... ma senza riuscire a darmi una risposta! La risposta può essere evasiva (se non ti va di chiacchierare) del tipo "bella" o "strana" (per dirla con Verdone!) oppure può essere semplicemente la descrizione, senza darne giudizi, del poco che ho visto... poco perchè in realtà al congresso ci si andava davvero e anche presto (alle 7:30 eravamo lì); perciò niente giri a tarda notte per il quartiere a luci rosse (a dispetto delle insinuazioni da squalo) ma solo qualche cena in riva al fiume. A proposito, partiamo dal cibo, che ovviamente è la cosa in cui è racchiusa l'identità di un paese: appunto.. non c'è una cucina locale, a parte, forse, il granchio gigante in salsa piccante, ma puoi decidere di mangiare cinese, malese, indiano o nelle varianti un po' "imbastardite" di queste cucine. Singapore infatti sembra un enorme centro commerciale senza una propria identità: ovunque ci sono hotel, ristoranti, chioschetti, megastore, negozi e negozietti, e, come nei centri commerciali, appunto, lo stile e i contenuti variano da un piano all'altro... nel caso specifico da un quartiere all'altro.
Nella "city" semba di essere in un paese del nordeuropa... tutto in ordine, pulitissimo ed efficiente. In "superficie" il clima è ideale per la vegetazione rigogliosissima (eppure curata come in un giardino inglese) ma improponibile per gli esseri viventi (se non in un'auto con condizionatore): 31-32°C con 98-100% di umidità! Perciò gli hotel, i megastore e il centro congressi sono collegati tra loro e con la metropolitana da vere e proprie strade sotterranee climatizzate, con scale mobili ovunque, piene di ristoranti etnici e negozi di Gucci o Prada (praticamente indecifrabile la collocazione geografica se scotomizzi il fatto che l'80% della folla ha gli occhi a mandorla). Cosicchè puoi farti dieci km tutti a 24°C per poi uscire (per una paglia ad esempio) e ritrovarti in un attimo con gli occhiali appannati e la camicia attaccata addosso!

Già cambiando la linea della metro, passando dalla rossa alla viola, ti accorgi che stai entrando in un altro "reparto": qui, soprattutto la domenica, cambia la composizione etnica dei vagoni e, dopo una o due fermate, sbuchi a "little india"... anche qui il commercio e la ristorazione sono imperanti... con la differenza che qui sembra di essere davvero in India! mercatini con spezie, frutta e verdura esotica, negozietti di sari e, quando meno te lo aspetti, separati da non più di 200 metri un tempietto induista (con tanto di palazzoni sullo sfondo) e una moschea!

Idem per "chinatown" con i suoi negozi di kimono e servizi da sakè!
Ovunque poi si vendeva roba hi-tech, ma con scarso risparmio rispetto ai prezzi italiani (un 15-20%)... insomma a singapore non c'è niente che sia di singapore... eccetto forse le orchidee... ma queste ve le mostrerò in un altro post!

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti ringrazio sing x la bella descrizione. sai che te dico? io singapore me la risparmio tanto le orchidee le trovo pure qua!
baci tua devota pj

stazione...un buon punto di partenza

stazione...un buon punto di partenza
St. Raphael